La curcuma

 Ai miei  pazienti consiglio molto l’uso della curcuma nella preparazione dei piatti sia per gli effetti benefici che per l’esaltazione cromatica di quello che viene cucinato. Tuttavia, spesso, mi viene chiesto cosa sia e quali siano le caratteristiche di questo ingrediente.
Ho pensato allora di raccontarvi qualcosa e darvi qualche consiglio e degli spunti sullo zafferano delle indie che, pensate, in queste terre è utilizzato da almeno 5.000 anni sia come medicina, spezia ed anche colorante alimentare (il suo codice è E100) e non.

La curcuma è una pianta erbacea appartenente alla famiglia delle Zingiberacee (della famiglia dello zenzero) dotata di rizoma (fusto perenne, prostrato e per lo più sotterraneo, proprio delle piante erbacee di climi con netta stagionalità. Ha un aspetto che ricorda quello della radice, dalla quale però si distingue perché reca foglie ed è diviso in internodi, la sua struttura anatomica è quella tipica del caule e il suo apice è privo di cuffia)– dove è contenuto il principio attivo – coltivata prevalentemente nelle regioni tropicali. I suoi rizomi vengono fatti bollire e poi seccare in grandi forni, quindi schiacciati fino ad ottenere una polvere  giallo-arancione.

La spezia che si ricava dalla curcuma (tra l’altro usata anche come principale ingrediente del curry), come detto di un bel colore giallo dorato, non ha un sapore predominante e contiene centinaia di componenti, tra cui  il potassio, la vitamina C, e per il 26% l’amido, poi molto importante è anche la presenza di oli eterici, in grado di stimolare l’appetito, e quelli amari, in grado di stimolare la formazione di enzimi digestivi. Tuttavia l’attenzione degli studiosi si è concentrata su uno in particolare: la curcumina.
La curcumina contenuta in questa spezia possiede infatti un grande potenziale antitumorale che sembra particolarmente efficace contro il cancro al colon, alla bocca, ai polmoni, al fegato, alla pelle, ai reni, alle  mammelle. Infatti, le proprietà antiossidanti della curcumina sono in grado di trasformare i radicali liberi in sostanze inoffensive per il nostro organismo oltre naturalmente a rallentare l’invecchiamento del nostro patrimonio cellulare (i curcuminoidi sono in grado sia di prevenire la formazione di radicali liberi, sia di neutralizzare i radicali liberi già esistenti e sono considerati efficaci bioprotettori a causa di questa duplice attività).  Inoltre sembra avere proprietà come disintossicante dell’organismo, in particolare del fegato e come antinfiammatorio, nonché per la cura di malattie cardiache, per il diabete e, forse, per il morbo di Alzheimer.
Proprio per le caratteristiche benefiche elencate, per un uso salutistico, si ritiene sufficiente riuscire ad integrare la curcuma nella nostra dieta quotidiana con un paio di cucchiaini da caffè al giorno, aggiungendola a fine cottura di molti alimenti, ma si può anche aggiungere a vari tipi di yogurt o farne una salsa. Si è constatato comunque che l’effetto della curcumina è ancora più evidente quando associato ad un isotiocianato presente in verdure come il cavolo, i broccoli o il cavolo rapa. Per facilitarne l’assorbimento si ritiene indicata l’assunzione insieme al pepe nero o al tè verde o a qualche grasso tipo l’olio extra vergine d’oliva.
Io, ad esempio lo impiego spesso nella preparazione delle verdure (nella sezione ricette potete trovare alcune idee).

Gli effetti collaterali della curcuma si potrebbero manifestare, se si superano le dosi normalmente consigliate, che sono comprese da 400 a 800 mg. Gli effetti indesiderati riguardano soprattutto la comparsa di disturbi gastrointestinali, nausea e diarrea. Particolare attenzione devono prestare coloro che seguono una terapia a base di anticoagulanti, perché si potrebbe verificare un aumentato rischio emorragico. Controindicazioni esistono anche per i soggetti affetti da calcoli alla colecisti o da ostruzioni a carico delle vie biliari.
Quindi, con i limiti indicati, non posso che consigliarvi di preparare ottimo cibo arricchendolo di questo salutare “aiuto” giallo!!