La camomilla
Un mio zio, tutte le sere, prima di dormire, non riesce a rinunciare ad un bicchiere di camomilla con un cucchiaino di miele. Non ha tutti i torti. La camomilla, una pianta erbacea alta fino a 30-50cm, con un fusto sottile, è sicuramente una delle piante più conosciute e utilizzate nella tradizione occidentale per le sue proprietà medicinali salutistiche. Originaria dell’Europa e dell’Asia, viene largamente coltivata in Europa orientale, Grecia, Egitto e Argentina. Della camomilla vengono utilizzati i i fiori, riuniti in capolini, che vengono recisi all’inizio della fioritura, verso maggio-giugno: questi contengono fino al 2% di olio essenziale, nel quale sono presenti alcune sostanze (α-bisabololo, camazulene, altri terpeni, flavonoidi e polisaccaridi) ritenute le principali responsabili dell’azione di questa pianta; bisogna comunque sottolineare che si considera importante, per l’azione complessiva della camomilla, l’insieme delle sostanze che essa contiene.
Sottoforma di infuso è consumata da molte persone per la sua attività rilassante, soprattutto dopo cena.
Nonostante la camomilla possa avere proprietà blandamente sedative, la letteratura porta a considerarla principalmente per la sua attività antispasmodica e antinfiammatoria, a livello dello stomaco e dell’intestino e nelle situazioni caratterizzate da spasmi o lieve infiammazione (dispepsia, flatulenza). Alcuni costituenti della camomilla hanno anche una buona capacità battericida ed antiulcera.
Per i bambini al di sotto dei 12 mesi è bene consultare il medico.
Per gli adulti consiglio un infuso da preparare come segue: 3g di pianta in 100-150ml di acqua per 5-10 minunti, tre volte al giorno, per alleviare spasmi e infiammazioni del tratto intestinale.
Al momento dell’acquisto fate però particolare attenzione. Evitate di comprare la camomilla romana (Anthemis nobili L., famiglia delle Asteracee o Composite) che rispetto alla camomilla comune (o tedesca), presenta un quantitativo di antecotulide maggiore, il quale potrebbe essere responsabile di quelle rare reazioni allergiche osservate.