La melagrana
La melagrana nasce dall’albero del melograno (Punica granatum L.). Questo frutto eccezionale, dalla forma sferica e dal colore variabile tra il giallastro ed il rosso porpora, al suo interno è costituito da semi bianchi e coriacei, contenuti in piccoli “sacchi” di colore rubino e di consistenza gelatinosa e circondati da un pericarpo che comprende anche le membrane interne di colore bianco. In realtà, il succo prodotto a livello commerciale, viene ottenuto dalla spremitura dell’intero frutto.
Particolarmente ricca in polifenoli, spiccano le antocianidine (delfinidina, cianidina, pelargonidina) e i tannini idrolizzabili (ellagitannini, di cui i più abbondanti sono le punicalagine), molto abbondanti nella parte più esterna del frutto e responsabili delle proprietà antiossidanti ed infiammatorie.
Nel seme, invece, sono presente l’acido punicico, un particolare acido grasso ed il cumestrolo, un isoflavone.
Dalla sinergia di questi componenti deriverebbero gli eccezionali benefici di questo frutto.
Secondo alcuni studi condotti in vitro e su modelli animali, la melagrana potrebbe prevenire l’insorgenza di diversi tumori (seno, prostata, colon, polmone). Le urolitinine sembrerebbero ridurre la crescita cellulare del tumore prostatico. Come al solito, però, gli studi condotti sull’uomo non sono ancora abbastanza da consentire di affermare con certezza questo ruolo salutistico.
Sempre da studi condotti in vitro, il succo di melagrana, grazie alla presenza degli ellagitannini sembrerebbe avere un elevato potere antiossidante (di molto maggiore rispetto al vino rosso ed al tè verde).
Il consumo del succo di melagrana è stato inoltre associato ad una riduzione dei grassi nel sangue e ad una diminuzione dello stato infiammatorio. A livello cardiovascolare, potrebbe inoltre diminuire o far regredire le aree che presentano un danno ischemico e ridurre la pressione sistolica.
Secondo alcune ricerche, potrebbe anche avere effetti benefici sulla glicemia. Dai pochi, ma promettenti studi condotti sull’uomo, il consumo di 1-2 tazze di succo di melagrana al giorno potrebbe esercitare dei benefici in soggetti con diabete di tipo II.
Unica avvertenza, data la possibile interferenza a livello del citocromo P450, con i farmaci anticoagulanti (warfarina), se ne sconsiglia l’utilizzo in soggetti sottoposti a tale terapia.
In cucina è ottima con i risotti, nelle insalate o dopo cena da gustare tipo “pop corn”.
E se volete farvi una bella spremuta di melagrana a casa e non riuscite con il normale spremiagrumi, fate come mi hanno suggerito Jessica e Sandro del mercato Trionfale, utilizzate uno schiacciapatate.. sarà un po’ faticoso, ma ne sarà valsa la pena!!!