Lo zenzero
Lo zenzero è probabilmente originario dell’india nord orientale. È una pianta erbacea perenne, di circa 1 metro di altezza, con ampie foglie che si dipartono da un rizoma. Sono proprio questi rizomi quelli che vengono utilizzati a scopo terapeutico e culinario. La loro buccia è simile a quella delle patate, mentre all’interno la polpa e giallina e soda. Il suo aroma è molto singolare con note limonate e un gusto fresco e piccante.
La frazione oleo-resinosa (4-7,5%) dello zenzero è quella ritenuta maggiormente responsabile della sua attività. È qui che troviamo composti responsabili di quell’aroma acre e pungente (gingerolo ed omologhi e shogaolo e omologhi) insieme a componenti volatili (1-3%) tra cui spicca l’ α- zingiberene. La componente essenziale dello zenzero ed i gingeroli sono molto più abbondanti nello zenzero fresco: durante l’essiccamento e lo stoccaggio, infatti, i gingeroli gradualmente si trasformano in shogaoli.
Molto amato da Confucio che ne teneva sempre un pezzetto in tasca, veniva spesso consumato anche dai samurai per ottenere forza e virilità. Pare che le donne arabe lo offrissero agli uomini aggiunto al miele, per risvegliare i sensi e la fantasia.
Onnipresente nella cucina asiatica, viene introdotto nelle pietanze insieme all’aglio e le sue fettine sotto aceto sono uno dei principali condimenti del sushi. I grandi cuochi moderni, amano utilizzarlo nei bolliti di carne. Aggiunto fresco grattugiato vivacizza qualsiasi ripieno. Si associa molto bene ai piatti a base di riso, pesce, insalate, macedonie ed è ottimo per aromatizzare tè e tisane, liquori e salse. Si usa quindi fresco tagliato a fettine e grattugiato, ma anche marinato, cristallizzato con lo zucchero, confettato e ricoperto di cioccolato, oppure in polvere.
In Cina e in India I suoi effetti terapeutici sono ritenuti molto potenti: essendo ricco di oli essenziali è un antiossidante efficacissimo, tonico e battericida. Ha un ottimo effetto per contrastare la nausea, mal d’auto, mal di mare. Abbassa il livello di colesterolo, stimola la digestione riequilibrando la flora batterica. La sua azione diaforetica aiuta a combatte raffreddore e influenza . Per uso esterno si impiega in caso di dolori articolari, strappi muscolari e distorsioni.
Dosaggi superiori a 4g/die dovrebbero essere utilizzati con cautela in soggetti in cura con anticoagulanti, antiaggreganti o con aumentato rischio di emorragie. In particolare, per dosaggi elevati, bisogna avere cautela in caso di malattie gastriche e reflusso gastroesofageo o calcoli biliari.
Anche in gravidanza è bene non superare i 2g al giorno.